GABBIE SALARIALI

GABBIE SALARIALI ?!

Pari prestazione pari retribuzione.

E’ più che giusto ed è ovvio, ma a questa equivalenza se ne deve aggiungere un’altra: parità di opportunità e di condizioni sociali.

Lo stipendio uguale per tutti è la soluzione più semplice ed è la condizione per non adoperarsi a trovare soluzioni che eliminano le diseguaglianze.

È, infatti, difficile escogitare sistemi per eliminare le disparità sia nelle condizioni di lavoro sia nelle opportunità che si ottengono con la retribuzione.

Risulta difficile incentivare un docente del sud per le condizioni di lavoro dovute, ad es., alla mancanza di servizi quali i trasporti o altro, come è difficile trovare incentivi per un docente del nord per compensare il caro vita che fagocita la retribuzione e allora, la cosa molto più semplice è quella di retribuire tutti allo stesso modo.

Non è l’aumento degli stipendi, pur legittimo e necessario, che risolverebbe le disparità, ma un attento ed equo studio per eliminare le disparità di condizioni sociali e di lavoro.

Le vogliamo chiamare “Gabbie salariali”?

Io non lo farei, darebbe l’dea di “Reclusione”, ma un attento ed equo lavoro di analisi delle condizioni socio economiche e lavorative, accompagnato da una seria proposta di revisione degli stipendi degli operatori scolastici e del  pubblico impiego potrebbe essere una soluzione.

Per operare in tale senso un modello esiste già ed è quello dell’indice dei prezzi al consumo (Paniere), ovviamente non limitato ai soli prezzi dei generi, ma più esteso fino a coinvolgere servizi e condizioni di vita in modo da poter definire il quantum da retribuire.

Perché scandalizzarsi se si trovano forme di incentivi che integrano lo stipendio?

A scuola non lo si fa già attraverso la contrattazione decentrata e d’istituto?


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